Chiusura con botto della stagione teatrale
alla Sala Estense l’8 marzo scorso.

Domenica 8 marzo scorso, giorno dedicato alla Donna, la Straferrara, la compagnia dialettale più antica nostra, ha chiuso la stagione teatrale autunnale – invernale alla Sala Estense con l’ultima rappresentazione, Par piasér póssia cupàrat, di Massimo Caselli, autore dell’ultima generazione dei drammaturghi dialettali ferraresi.

Da alcuni anni, coi suoi copioni, sia autografi che adattati da ‘classici’ come il fortunatissimo Arsenico e vecchi merletti, ripresa dello stupendo testo omonimo degli anni Quaranta di Kesserling (poi sullo schermo grazie a Frank Capra) o l’Avaro di Molière, porta avanti un ‘testimone’ di notevole eccellenza.

Cinque i personaggi in scena che han reso al massimo per un copione breve ma molto pregnante – un giallo a doppia sorpresa – ricco anche di espedienti teatrali di certo effetto, pur se da tempo applicati in performances drammaturgiche – che han entusiasmato il sempre folto e fedelissimo pubblico della dialettalità locale.

A fine spettacolo Maria Cristina Nascosi Sandri, giornalista e critico, da sempre biografa della Straferrara – suo è il diffuso testo I SETTANT’ANNI DELLA STRAFERRARA, Piccolo percorso tra storia ed immagini di una compagnia teatrale dialettale, risalente ormai al 2002 – ha tracciato un breve excursus sulla storia professionale della compagine che nel 2016 festeggerà gli 85 anni; son stati ricordati, tra l’altro, gli autori di prima generazione come Alfredo Pitteri le cui due opere originali, la commedia Pàdar, fiòl e Stefanìn e l’atto unico L’ùnich rimèdi, diedero ufficialmente il via, il 14 agosto 1931, ad una carriera e rappresentazioni, mai interrotte, nemmeno in tempo di guerra, nel corso di bombardamenti, come si può leggere, tra l’altro, nel libro della stessa Nascosi.

Un ricordo commosso è stato dedicato al grande Beppe Faggioli, mancato alla sua famiglia, al suo lavoro appassionato, al suo pubblico da settembre 2013: ma Beppe non sarà mai dimenticato.

Tutti gli attori della Straferrara son stati chiamati sul palco da Cici per un abbraccio simbolico e grato che comprendeva tutta la platea dell’Estense, uniti con autentico affetto dalla Grande Magìa che solo il palcoscenico, nel suo essere sempre vitale, riesce ancora a comunicare.

Maria Cristina Nascosi Sandri

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